Da sempre la 6bio abbraccia questo approccio ...
Un interessante articolo che riprende indagine di Tiendeo evidenzia che gli italiani riscoprono i piccoli supermercati sotto casa. Nonostante prezzi più alti, sono molti i consumatori che li preferiscono per la comodità....
Ipermercati e centri commerciali stanno stringendo la morsa sulla piccola media distribuzione, o forse no? Stando ad una ricerca condotta da Tiendeo, la piattaforma multicanale che mette in contatto attività commerciali e consumatori, i piccoli negozi di alimentari sono in netta ripresa, e stanno vivendo una stagione di rinascita.
L’indagine pone l’accento proprio su questo inaspettato cambio di tendenza da parte dei consumatori italiani: i supermercati di quartiere, nonostante siano spesso poco convenienti per il portafogli, stanno riducendo il gap con il business dei grandi ipermercati, situati ai margini delle grandi città o sulle grandi arterie urbane. In altre parole, l’ideale del consumatore è il supermercato vicino a casa, possibilmente provvisto di cibi pronti, eco e bio, dove per raggiungerlo non è necessario immettersi nella giungla del traffico nelle ore di punta ma è possibile andare anche a piedi e tornare più volte durante la settimana, usciti magari dall’ufficio.
A proposito di bio, una recente ricerca dell’Osservatorio Immagino Nielsen GS1 ha evidenziato come sempre più italiani si stiano orientando sempre più verso i marchi sostenibili, scegliendo i prodotti a basso consumo di plastica (+24,5% di fatturato in un anno), o “plastica riciclata” (+9,6% di vendite nel corso del 2018).
Nuovo cambio di abitudini quindi, come ha dichiarato Jaume Molins, Country Manager di Tiendeo Italia “La vicinanza ha un grande peso nella scelta del luogo dedicato agli acquisti, e se una volta gli italiani preferivano la spesa del fine settimana per caricare la macchina di provviste, negli ultimi anni le abitudini quotidiane sono cambiate, e la velocità e il risparmio di tempo hanno preso il sopravvento”.
Contestualmente Tiendeo sottolinea anche la continua espansione dell’e-commerce, che sta conquistando anche il mercato alimentare. Un fenomeno che gli esercenti, grandi e piccoli, potrebbero sfruttare a proprio favore, ma in realtà stentano a farlo, malgrado molte marche sostengano di essere in processo di adattamento a quelle che sono le esigenze attuali. “Oggi i clienti cercano un’esperienza d’acquisto più prossima e personalizzata, che si tratti di negozio fisico o nei distinti canali online attraverso i quali navigano. E non tutte le aziende stanno sfruttando al massimo questo canale”.
Oggi i consumatori, trasformatisi nel frattempo in “smartshopper”, sfruttano nella loro interezza le potenzialità dei propri dispositivi smartphone o tablet integrando le informazioni ottenute con quelle ascoltate in tv e altri mezzi di comunicazione “comparando informazioni e risolvendo in tempo reale i dubbi che sorgono di volta in volta”.
Non è quindi sufficiente mettere in piedi un sito internet e aprire un canale di e-commerce, piuttosto è necessario creare una strategia omnichannel che potenzi trasversalmente i diversi canali di comunicazione disponibili e che in forma congiunta aiutino a far crescere le vendite. “Lo smartshopper vuole essere conquistato non solo dal prodotto che gli si offre, ma soprattutto dall’esperienza che gli si dedica fino ad acquisirlo (e addirittura dopo)”, ha aggiunto Molins. Voglia di alimentazione sana, comodità e shopping online, la nuova vita dei piccoli alimentari è appena cominciata. VIA: Qds.it
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