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Il biologico cresce anche in tempo di Covid-19

Aggiornamento: 6 mag 2020

Gli acquisti di biologico sono cresciuti di quasi il 20 per cento nella gdo e del 28,8 per cento nei negozi specializzati. Pinton, Assobio: "Un riflesso al desiderio di un mondo più sostenibile".


Nel mese di marzo, in piena emergenza coronavirus, le vendite di biologico nella grande distribuzione sono aumentate del 19,6 per cento, nei discount del 23,7 per cento e nei piccoli supermercati di quartiere del 26,2 per cento. Sono i dati diffusi da Assobio in collaborazione con Nielsen, secondo i quali la crescita è stata ancora maggiore nei negozi specializzati dove, da rilevazioni su un campione di circa 500 attività, si è registrato un incremento degli acquisti del 28,8 per cento. L'opinione di Roberto Pinton, segretario di Assobio.


Quali sono i fattori che hanno determinato quest’impennata di vendite del bio in un momento difficile come quello che stiamo vivendo?


I consumatori, certo, in momenti come questi sono più attenti alla salute, alla qualità e alla sicurezza dei prodotti che acquistano, ma io direi che si tratta anche di una risposta alla consapevolezza acquisita della profonda interconnessione tra Paesi e uomini, uomini e ambiente, ambiente e salute e dunque al desiderio di un ritorno a un mondo incontaminato, che ristabilisce rapporti più sostenibili.


Potrebbe sembrare un paradosso che in un momento in cui tante persone sono in difficoltà economiche, si acquistino prodotti bio che spesso costano di più dei prodotti standard…


Innanzitutto c’è da dire che il prezzo più elevato del biologicoè giustificato, tra le altre cose, dai costi di produzione (per esempio al produttore costa di più in termini di spazi e mangimi allevare una gallina a terra che in gabbia). In secondo luogo la realtà è che in momenti come questi cambiano i paradigmi dei consumi. Le persone stanno attente a quello che spendono, ma anche al miglior rapporto qualità-prezzo. Abbiamo visto bene con l’esplosione di vendita di farina e lieviti per il pane o la pizza come il consumatore che non va al ristorante non si limiti a mangiare scatolame, ma cucini a casa e ricerchi gli ingredienti migliori.





Questo trend di crescita del biologico continuerà anche dopo l’emergenza Covid-19?


Nel 2008, durante la grande crisi economica mondiale, tutti davano il biologico per spacciato, invece da allora abbiamo registrato sempre incrementi a due cifre. Nei periodi difficili, il biologico cresce sempre per i motivi citati prima. Una volta terminata l’emergenza, alcuni consumatori magari torneranno ad acquistare i prodotti standard mentre altri, favorevolmente impressionati dai prodotti biologici, costituiranno nuove quote di consumo.


Salvo l’occasionale scarsità di uova, farine e lievito, l’impegno delle aziende biologiche è riuscito a soddisfare l’aumento della domanda?


Sì, e direi che ci sono riuscite meglio delle aziende dell’agricoltura tradizionale che invece hanno dovuto dipendere dalla fornitura, non sempre possibile, di pesticidi e mangimi. Tra gli imprenditori biologici ha sofferto di più chi ha un agriturismo o chi fa mercati, dall’altra parte abbiamo avuto la conferma da diversi produttori di un boom dell’e-commerce anche per quanto riguarda il biologico.


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Anche 6bio sta riscontrando un'attenzione crescente per i piccoli produttori locali e a filiera controllata, intanto per la qualità dei prodotti e di riflesso per tutelare l'economia locale. La ricerca della qualità ha già un'alternativa al supermercato.

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