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Vini vegani, alla cannabis, in lattina e non solo: i 10 trend in ascesa nei calici italiani

Le nuove tendenze nel consumo del vino rilevano una serie di novità e di trend che stanno rivoluzionando il settore ..scopriamole insieme!


Millennials, cannabis, vegan, low ABW: sono solo alcune delle tendenze che stanno movimentando il mai fermo mondo del vino. Accanto alle innovazioni che possono far alzare più di un sopracciglio (come il vino glitterato), i calici degli italiani sono in perenne evoluzione. A definire i nuovi trend del vino sono 40 esperti, tra sommelier e wine blogger del calibro di Roberto Anesi (Miglior Sommelier d’Italia nel 2017 e Professionista dell’Anno 2019), Eleonora Galimberti (esperta wine consultant per buyers e collezionisti), e Chiara Bassi (sommelier e wine blogger di Perlage Suite).


Vino: chi lo beve

Stando ai dati ISTAT, in Italia il vino viene bevuto almeno una volta all’anno dal 54,1 per cento delle persone intervistate a campione. Il consumo quotidiano è limitato al 18,2 per cento degli intervistati. Dai dati dell’International Organisation of Vine and Wine emerge che il consumo di vino nel nostro Paese è aumentato dell’8 per cento negli ultimi 5 anni. Ma la vera sorpresa arriva da un’indagine di Beer Marketer.

Il mercato del vino ha sempre dialogato con un cliente colto, in una fascia d’età alta, che gli garantisse un alto tasso di spesa in questo segmento. Invece la ricerca di Beer Market ha dimostra che oggi sono i Millennial il nuovo pubblico a cui rivolgersi. Infatti, oggi preferiscono vino e liquori alla birra, ribaltando il trend degli anni ’90. Risultato? Sui social dilaga la wine mania, con 51 milioni i post dedicati alla storica bevanda e oltre 7 milioni i post con l’hashtag #winelover.


Vini vegani

Il primo trend in ascesa è l’aumento del consumo di vini vegani. La wine consultant Eleonora Galimberti puntualizza subito che bisogna far attenzione a non confondere questo prodotto con la pratica biologica. «Il vino vegan è prodotto senza interazioni di derivazione animale, sia in vigneto che in cantina, certificato e controllato da SGS».

Il segmento vegano è sempre più in espansione e interessa anche i grand brand, che immettono sul mercato prodotti agroalimentari pensati per chi ha scelto questo stile di vita. «L’abbinamento gastronomico per eccellenza a un vino vegan – continua Galimberti – rimane senza dubbio il grissino classico, prodotto che richiama freschezza, leggerezza, mineralità, equilibrio di aromi e sapori, ma soprattutto persistenza».




Vini rosati

Per decenni questo prodotto è stato vituperato, svilito e beffeggiato per le sue origini contadine e i suoi processi produttivi molto sommari. Ma oggi il vino rosato sta vivendo un vero momento di celebrità. Bevanda mediterranea per eccellenza, deriva da un processo di vinificazione di uva a bacca rossa, lasciata per qualche ora a contatto con il mosto.

Chiara Bassi, sommelier e wine blogger di Perlage Suite, ha definito il 2019 come “l’anno del ritorno in auge dei vini rosati”. «Se da un lato rimangono nettamente meno consumati dei più tradizionali vini bianchi e rossi, questo trend si sta ritagliando una fetta sempre più importante». Sono amatissimi in estate, quando i vini rossi diventano troppo pesanti. «Nel resto dell’anno convincono per la loro grande bevibilità e la facilità con cui accompagnano antipasti e primi piatti, ma anche secondi di pesce, pasticceria secca o dessert al cioccolato», spiega Bassi. L’abbinamento perfetto? Salumi, ma anche pesce.



Vini low ABW

Per motivi salutistici e per le leggi sull’alcool, molti consumaori fanno attenzione a “non sgarrare”. Quando ordinano al ristorante, fanno attenzione al titolo alcolometrico del vino scelto. Questo comportamento sta spingendo molti produttori a produrre “LOW ABV wines“. Si tratta di vini con un tasso alcolometrico compreso tra i 6 e gli 8,5. I fan più sfegatati di questi prodotti? I giovanissimi, che hanno esteso la preferenza anche ai cocktail.


Vini organici

L’attenzione alla salute non passa solo da basse gradazioni alcoliche. Un altro trend in ascesa è quello legati al consumo di vini organici. Questi prodotti sono ottenuti da uve coltivate senza l’uso di prodotti chimici sintetici. Ad ispirare le coltivazioni sono i principi dell’agricoltura biologica. Secondo un’indagine condotta da Reuters, il consumo di questo prodotto crescerà del 14%.


Bring Your Own Bottle

Il tavolo di un ristorante e ciò che ci si può fare sta diventando un terreno di negoziazione sempre più interessante tra proprietario e cliente. Se ci vergogniamo ancora di chiedere la doggy bag, c’è meno pudore nel portare a cena una bottiglia di vino presa dalla propria cantina. Ma chi fa questa scelta, non rinuncia alla consulenza di un sommelier esperto.

«Il consumatore porta la sua bottiglia al ristorante che gli mette a disposizione il servizio professionale, i giusti calici ed anche dei piatti abbinati – spiega Roberto Anesi, Miglior Sommelier d’Italia 2017 e Professionista dell’Anno 2019 – Generalmente si pagano dei “cork fee” per la stappatura che in certi casi possono arrivare addirittura oltre i 150 euro». Familiare ai ristoratori internazionali, in Italia è ancora una novità, che sta affiancando il trend del wine delivery.


Vini alla cannabis

Nel 2017 aveva fatto scalpore la notizia dell’investimento del gruppo americano Constellation brands (che in Italia possiede la cantina Ruffino), nel gruppo Canopy Growth Corp. Quest’ultimo è eader nella produzione e trasformazione di canapa per usi medicali e “ricreativi” in Canada e nei paesi dove la legge consente l’uso dei derivati della pianta.

Oggi il consumo dei vini alla cannabis si sta imponendo anche in Italia, grazie alle numerose proprietà benefiche. Il prodotto made in Italy più famoso viene dalle Marche. Si chiama Canavì ed è fatto con Verdicchio e Canapa Sativa. Il principio attivo di THC è fermo allo 0,48 per cento. A creare questo miracolo botanico sono state la Cantina Monte Schiavo e l’Azienda Canapa Verde.


Vini in lattina

Diffusissimi negli anni Ottanta, ma rivolti a un pubblico di basso profilo, il mercato del canned wine conquista sempre più adepti anche in Italia. I più fedeli a questo prodotto sono gli americani. Business Insider racconta che il 28 per cento dei Millennial intervistati sulla wine mania ha ammesso che preferirebbe bere del vino in lattina, comodamente seduto sul divano, invece di stappare una bottiglia.

Complici la praticità d’uso e la possibilità di portarlo in giro, il vino in lattina ha conquistato anche alcune celebrity di Hollywood. Ad esempio, Francis Ford Coppola ha deciso di mettere i suoi pregiati vini della Diamond Collection in lattina.



Riesling

Prodotto in Germania, questo vitino è uno dei più raffinati e ricercati al mondo. Gli appassionati inseguono le bottiglie di Riesling per godere del suo aroma unico. Si tratta di un vitigno a bacca bianca, da cui si ottiene un vino fruttato e di ottima struttura. Le zone vocate alla coltivazione di questo vitigno sono l’Alsazia, l’Austria, l’Italia, la Slovenia e l’Ungheria.

Oggi viene prodotto anche in Argentina e Australia. Secondo una stima dell’Università di Adelaide, citata dall’Associazione Italiana Sommelier, il Riesling è il 18esimo vitigno più coltivato al mondo, con oltre 50.000 ettari di terreno dedicato. Numero destinati a salire.


Vini arancioni

Sembrano rosati, ma non lo sono. I vini arancioni, meglio noti come Orange Wine, nascono grazie alla “magia” compiuta dalle bucce di uva a bacca bianca, lasciate a contatto con il mosto. Possono anche essere utilizzate uve a bacca rossa: l’essenziale è controllare il tempo di contatto. Da qualche anno gli Orange Wine, diffusi soprattutto negli Stati Uniti dove si consumano oltre 3,6 miliardi di litri di vino, sono molto amati in tutto il mondo.


Cabernet Franc

È il 17esimo vitigno più coltivato al mondo, con oltre 53.000 ettari dedicati. Il Cabernet Franc è il vino fruttato simbolo della produzione vitivinicola francese. Il suo mix di aromi, tra frutta e spezie, unito alla mineralità e alla freschezza, lo rendono uno dei vini più amati al mondo. Prepariamoci a vederlo sempre più spesso anche nelle carte dei vini dei ristoranti italiani.




Gli abbinamenti

Carni rosse, grissini, salumi, pesce alla griglia e verdure in pinzimonio sono gli abbinamenti più gettonati in questo momento. Uno studio condotto da Espresso Communication per Vitavigor, storico marchio dei grissini di Milano, ha fatto emergere la perfetta adattabilità di piccoli prodotti da forno al momento di convivialità offerto dal vino. Federica Bigiogera, marketing manager di Vitavigor, consiglia di abbinare i grissini a olive verdi e pomodorini secchi. «Il formato “mini” è l’ideale da intingere in una lussuriosa crema di tartufo o in un paté di selvaggina».




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