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Nelle Marche il 20% delle coltivazioni sono biologiche: il triplo della media europea

Lo comunica la Coldiretti regionale: la regione è leader a livello nazionale per rapporto tra superfici coltivate e numero di abitanti, davanti ad Umbria e Toscana


ANCONA – Terra biologica. Almeno per un quinto. Coldiretti Marche comunica che nelle Marche un ettaro su cinque è coltivato in modo biologico. È boom di biologico nei terreni marchigiani che, rispetto a quelli coltivati con metodi tradizionali, sono quasi il triplo della media europea.



Se nei paesi dell’Eurozona le terre destinate a biologico, secondo l’ultimo report pubblicato dalla Commissione, rappresentano il 7% del totale, nelle Marche si viaggia a doppia cifra: quasi il 20%, 1 ettaro su 5, dedicato al bio. Nella nostra regione, tra il 2009 e il 2017, secondo dati Sinab rielaborati da Coldiretti Marche, si è registrato un incremento del 66% di ettari vocati.


Quota che fa delle Marche, secondo dati Biobank, la leader tra le regioni per la densità di aziende biologiche: 398,6 per milione di abitante, meglio di Umbria (346,5) e Toscana (300,9). E al secondo posto nazionale come incidenza di aziende bio che fanno vendita diretta: 128,7 per milione di abitanti. In tutto, nelle Marche, sono attive circa 2500 aziende agricole che sono nate o si sono convertite al biologico.


“Il biologico – spiega Maria Letizia Gardoni, presidente di Coldiretti Marche – rappresenta un mercato in continua crescita e di notevole interesse sia per gli agricoltori,  sempre più attenti alla sostenibilità ambientale, sia per i cittadini che acquistano, sempre più alla ricerca  dell’etica di produzione. Soprattutto la filiera certificata rappresenta una scelta di responsabilità con l’obiettivo di dare una risposta concreta al bisogno universale di durabilità, di preservazione della biodiversità e di gestione intelligente del suolo e delle risorse naturali”.


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